Federico Valicenti alla Luna Rossa: una cucina lontana dalle mode e mai condizionata dalle occasioni patinate. Una trattoria autentica e popolare.
di ROCCO CATALANO
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02 febbraio 2018
Il Pollino è a un soffio dalla luna, silenzio e montagna, lontano dai fastidi del mondo e custoditi dall’esperienza millenaria del Pino Loricato. Qui terra e aria trovano
l’amore nei racconti e nei piatti di Federico Valicenti, cuoco di alta quota, innamorato come pochi del “suo Parco” e delle sue origini lucane, oste che si fa filosofo del cibo
per proiettare in una cucina povera la ricchezza delle del sentimento pop.
Una cucina solida, che ha il sapore deciso delle stagioni e delle essenze vere di un territorio che per fortuna riesce ancora, e speriamo per molto altro tempo, a conservare la qualità della
materia.
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Di certo a Valicenti va riconosciuta la visione e la capacità di essere riuscito a portare il Pollino, prima ancora che la Basilicata,
nei taccuini degli appassionati gourmet di diverse latitudini non solo del sud.
Studio e ricerca, fantasia e tensione, determinazione e pazienza, sorriso e generosità sono gli ingredienti principali del suo lavoro.
Un lavoro che fonda le sue basi nell’accoglienza e nell’ospitalità, quando troppo spesso il lavoro della sala è fastidiosamente trascurato.
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La cucina della Luna Rossa è la summa della sua personalità: buona. Per niente interessata alle tendenze e mai condizionata neppure dalle occasioni patinate che le sono state negli anni riservate. È quella di sempre, sincera, semplice, gustosa, di eccellente qualità popolare mista a quella necessaria e raffinata interpretazione delle “tavole dei ricchi”. Infatti, è nella storia e nella tradizione più casalinga che Federico Valicenti recupera il suo ricettario, certamente attualizzandolo e vivacizzandolo con la sua eccentrica e fervida creatività. Ciò che ne esce è indiscutibilmente piacevole e proviamo a raccontarvelo in due morsi.
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La ciambottella (pane caldo con lievito madre ripieno di verdure di stagione), i golosi peperoni cruschi (raccolti da uova “vavuse” e
rondelle di salsiccia), e i funghi porcini lardati all’uovo che c’è ma non si vede, sono gli antipasti che abbiamo abbondantemente apprezzato per quel gusto intenso, equilibrato, dolce-grasso,
croccante e amaricante che fa crollare le barriere ideologiche del colesterolo.
"Lagane" (Tagliatelle di farine antiche, ceci, orzo, semola e fave con salsa di stagione); "Zinni Zinni "(Cavatelli in salsa di noci e carezze di tartufo nero), "Rafaiuoli" dello
chef (Ravioli ripieni di agnello su salsa di pomodoro e salvia) i primi a cui ci siamo abbandonati assaporando i piaceri del bosco e della montagna.
L’arista di Magna Grecia (su cipolla dolce e uvetta passita, ginepro e alloro), la bistecchina di agnello alle erbe di Monte Pollino, invece, i secondi piatti che ci hanno
soddisfatto innanzitutto per la buona cottura oltre che per quella sapiente capacità di mettere assieme profumi, colori, sapori.
I Dessert e i dolci della nonna completano un menu ricco, bello da leggere e buonissimo da mangiare.
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Il menu alla carta e quello degustazione non vi faranno pentire per il viaggio, non proprio comodo per dovere di cronaca, ma anzi,
invitano a tornare, per soddisfare palato e curiosità, e per testare ogni piccolo particolare o ingrediente, e godere ancora dei racconti affascinanti ed intriganti del cuoco buono che soffia alla
Luna che diventa Rossa d’amore.
Luna Rossa
Vvia Marconi 18 85030 – Terranova di Pollino (Potenza)
Tel. 0973.93254 - 347.8567385
Chiuso mercoledì
Prezzi: circa 35 €
Come arrivare. La strada è lunga ma facile. Da Napoli sulla Salerno-Reggio bisogna uscire a Lauria Nord e proseguire lungo la Sinnica per 40 chilometri sino all’uscita di Terranova.
Dieci chilometri di curve e siete arrivati. Vi portano le indicazioni. Da Bari arrivare a Taranto e poi sulla Jonica fino alla Sinnica dopo Metaponto.
© Riproduzione riservata02 febbraio 2018